TERAMO – Lotta al commercio abusivo e alla contraffazione, la Prefettura di Teramo lancia una campagna di promozione della legalità sul territorio e propone la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con gli enti locali. Le misure sono state decise ieri mattina nel corso della conferenza provinciale permanente presieduta dal viceprefetto vicario, Silvana D’Agostino, e che ha visto la partecipazione fra gli altri dei vertici delle forze di polizia e degli amministratori locali, dei rappresentanti degli enti pubblici e della Camera di Commercio. Due gli argomenti all’ordine del giorno: le novità previste dalla legislazione nazionale in materia di documentazione antimafia e prevenzione della corruzione e, appunto, la promozione di protocolli sulla legalità a livello locale contro il fenomeno dell’abusivismo commerciale. L’intervento della Prefettura arriva all’indomani delle manifestazioni degli ambulanti abusivi extracomunari davanti ai Comuni di Martinsicuro e Alba Adriatica contro i controlli in spiaggia. Due in sintesi le linee su cui agire: da un lato, spiega il viceprefetto vicario D’Agostino, una campagna informativa per “sensibilizzare i cittadini sui rischi che corrono quando non si rivolgono ad un impresa vera e che rispetta le regole fiscali, igienico-sanitarie e urbanistiche”. Dall’altro, continua il viceprefetto, l’adozione da parte dei Comuni di provvedimenti “efficaci per vietare l’offerta di servizi e prodotti abusivi o irregolari”. Sul fronte delle novità introdotte dal decreto legge 90 di giugno (convertito pochi giorni fa) in materia di documentazione antimafia. L’obiettivo della norma è quello di agevolare le procedure preliminari all’affidamento di una commessa pubblica. In sostanza, la norma impone ai soggetti pubblici committenti di lavori o forniture, di acquisire obbligatoriamente la comunicazione e l’informazione antimafia liberatoria, attraverso la consultazione delle cosiddette white lists (anche in via telematica) dove sono raccolte le aziende non soggette al tentativo di infiltrazione mafiosa. Per evitare che il prevedibile aumento delle domande di iscrizione si ripercuota sull’affidamento delle commesse pubbliche, la legge prevede che in sede di prima applicazione, e comunque per un periodo non superiore a un anno, le stazioni appaltanti procedano all’affidamento dei contratti o all’autorizzazione dei subcontratti previo accertamento dell’avvenuta presentazione della stessa domanda di iscrizione. In tal senso, la Prefettura di Teramo ha deciso di pubblicare sul proprio sito istituzionale (nella sezione “Amministrazione trasparente”) l’elenco che indica le aziende che hanno presentato istanza di iscrizione e nei cui confronti è in atto l’istruttoria di rito nonché quelle attualmente già iscritte.
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